venerdì 1 agosto 2014

Onore al Re! ecco come Michael Jackson ha costruito il suo regno

3 may 2014
ANDERS CHRISTIAN MADSEN
Consolidando ancora una volta il suo status di Re del Pop, oggi la Sony fa uscire il secondo album postumo di pezzi di Michael Jackson. Ma Michael non era solo il re della musica.

Michael Jackson ha cambiato il mondo.

È nei libri di storia, e mentre non ci si stanchi di parlare della sua infinita volontà di continuare a creare, spingere oltre i limiti, e rendere il mondo un posto migliore, le persone non prestano mai abbastanza attenzione al fantastico mondo che lui ha creato per sé. Incantato da fiabe di conquiste e re sul loro trono, Michael ha preso ispirazione dalla grandezza e dall'opulenza degli sovrani storici, e ha trasformato il suo mondo in un reame in cui regnava supremo come il re dei cuori della gente.
Abbracciando la fama e la sua posizione da leader, ha lottato per dimostrare che quelle esibizioni di potere e ricchezza potessero essere facilmente sinonimi di amicizia e amore invece che brutalità e tirannia.
Ha marciato per un mondo migliore e ha regnato con compassione andando oltre la politica. Anche senza arredamenti dorati e giacche impreziosite, Michael Jackson era un re.

I seguenti sono semplicemente i fatti che hanno definitivamente suggellato il suo status reale...

Era un leader
Proprio come il figlio di un monarca, Michael Jackson è stato sotto i riflettori fin dalla più tenera età. E proprio come i sudditi di un re, il suo pubblico l'ha visto crescere e poi diventare il re che è stato, rendendo la nobiltà accessibile e divenendo ovviamente un leader. Durante la sua vita, Michael ha ispirato il suo pubblico a sollevarsi per cambiare le cose. Un vero leader.

Aveva una corona fatta apposta per lui 
Nel 1990, Michael ha spedito i suoi sarti Michael Bush e Dennis Tompkins a Londra per fare ricerca sui Gioielli della Corona. Quando tornarono, gli portarono una corona da re fatta per lui: in solido ottone placcato in argento con zirconi e gemme, finto ermellino e velluto blu scuro.

Suo nonno era Prince Albert
Non solo Prince Albert, il vero nome del nonno materno di Michael era Prince Albert Scruse Jr. Nato nel 1907, lavorava per le ferrovie e discendeva da una lunga stirpe di principi: suo padre Prince Jr., nato nel 1878, lavorava nelle piantagioni di cotone in Alabama, e suo padre – anche lui chiamato Prince – era uno schiavo emancipato dopo la Guerra Civile. Michael ha chiamato il suo figlio più piccolo Prince Michael Jackson Jr., anche se è il suo figlio maggiore ad essere conosciuto come Prince.

Aveva il suo trono
Perché sedersi se non su un trono? Pensato per essere posizionato nella sua suite a Neverland, il trono di Michael venne in effetti realizzato dai suoi sarti, che dovettero imparare uno svariato numero di altri mestieri per tenere il passo alle richieste del Re. Con le sue incisioni dorate di trombettieri, cherubini, cavalli, leoni e creature marine, e rivestito in velluto rosso scuro, si abbinava al lavoro del suo fornitore di arredamento regale preferito, Colombo Stile di Milano.

Viveva in una reggia moderna
Il ranch di Neverland potrà anche essere una casa in stile Tudor a Santa Ynez, ma per Michael era la sua Versailles. Con tutte le caratteristiche che la reggia più famosa del mondo aveva nei suoi giorni di gloria. Dagli animali tropicali al parco a tema fino al teatro, il parco giochi reale di Maria Antonietta non era nulla rispetto a quello di Michael.

Il suo soprannome era ‘Re del Pop’
Alla fine degli anni Ottanta c'era il pettegolezzo che fosse Michael a essersi trovato il soprannome con cui alla fine tutti l'avrebbero conosciuto. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità, e Michael nel tempo in effetti perse metà del nomignolo originale, che gli venne dato da Lady Elizabeth Taylor quando lo presentò al Soul Train Heritage Award nel 1989 come “il vero Re del Pop, Rock, e Soul”.

Marciava con le sue armate
Che cos'è un Re, dopotutto, se non marcia con i suoi eserciti? Molti dei filmati della carriera di Michael sono dedicati al correre o al camminare con delle armate dietro di lui. Cosa che senza dubbio lui prese dai trionfanti ritorni dei signori della guerra del vecchio mondo. La sua migliore parata è senza dubbio nell' HIStory Teaser, anche se alcuni degli scatti dell'armata in Dangerous sono comunque piuttosto straordinari.

Era adorato dalle masse 
I Beatles, gli One Direction e Justin Bieber hanno tutti una cosa in comune: non sono mai stati idolatrati tanto quanto Michael. Il Re del Pop ha vissuto la sua vita attorno ai suoi sudditi, soprattutto perché doveva. Erano fuori dai suoi cancelli, c'erano quando andava a fare shopping. In migliaia ai suoi concerti, urlando e svenendo, sperando di incrociare lo sguardo del loro sovrano, toccare la sua mano o accaparrarsi un pezzo del suo cappello di feltro che lui lanciava al pubblico durante i suoi concerti. La Michael Mania era come un perenne matrimonio reale.

Una volta ha quasi cantato con Prince
(Non che Prince sia un reale, ma il suo nome è Prince, dopotutto.) La canzone Bad era nata come duetto fra Michael e Prince, ma quando Prince ascoltò la canzone pensò di non avere bisogno di una seconda voce. In un'intervista del 97, Prince scherzò, “Il primo verso della canzone è ‘Il tuo fondoschiena è mio’. Quindi ho detto a Michael, ‘Chi lo canterà a chi? Perché sicuramente io non lo canterò a te né tu lo canterai a me, quindi abbiamo un problema.’”

Si è fatto ritrarre come i re
Michael era un fervente appassionato d'arte e collezionava libri di tutti gli ambiti artistici, ma i suoi pezzi migliori erano i suoi autoritratti. Commissionati a Kehinde Wiley e al pittore di corte per eccellenza, David Nordahl, i ritratti di Neverland includono Michael ritratto come un re, angeli, e figure storiche. Fra parentesi, Michael stesso era un bravissimo disegnatore.

Era amico dei reali di Hollywood 
Michael era così famoso da essere diventato una celebrità per le celebrità. E i suoi amici famosi non avrebbero mai potuto essere le vostre star più scontate di Hollywood. Lui si trovava infatti a suo agio con le leggende del grande schermo, dall'amata Elizabeth Taylor a Marlon Brando e Sophia Loren. Al di fuori del mondo del cinema, era amico di una first lady– Jackie O – e uscì qualche volta con la Regina del Pop, Madonna.

Era amico di una vera reale
Michael e la Principessa Diana si incontrarono durante il suo Bad tour, quando Sua Altezza Reale gli chiese se avrebbe suonato la sua canzone preferita, Dirty Diana. Per rispetto lui l'aveva già rimossa dalla scaletta, pensando che la Principessa non avrebbe apprezzato. I due divennero reciprocamente confidenti, legati dalla rispettiva e talvolta devastante fama, fino alla morte di Diana nel 1997.

Ha sposato la figlia del Re
Nel 1994 Michael sposò Lisa Marie Presley, figlia di Elvis Presley, che era conosciuto come ‘il Re’. L'anno seguente, la coppia visitò insieme Versailles, e pettegolezzi dicono che stessero cercando una propia reggia in Francia. Il matrimonio è durato solo due anni, ma Lisa Marie è rimasta in contatto con Michael per il resto della sua vita.

Indossava insegne reali
I sarti di Michael realizzarono un vasto assortimento di insegne personali per il suo guardaroba regale. Le più famose forse sono le sue spalline CTE, che vennero interpretate con il significato di ‘Children of the Earth’ quando in realtà erano lettere casuali prese da un cappello.
La magia di Michael era spesso quella di lasciare che fossero le persone a indovinare. Ma acquistò anche pezzi rari, ad esempio un Ordine Serbo dell'Aquila Bianca, che indossò capovolta nel 2004 con lo sconcerto degli Ufficiali Serbi. La portava bene, però.

Ha chiamato suo figlio Prince
È ovvio che i Re abbiano per figli dei Principi, ma in effetti è solamente il figlio più piccolo di Michael, che porta il nome regale sul suo certificato di nascita, a chiamarsi Prince Michael Jackson Jr., soprannominato Blanket (una parola che Michael usava per dare l'idea di comfort). Il suo primo figlio è Michael Jackson Jr., soprannominato Prince, mentre il nome di sua figlia è Paris Michael Katherine.

Era infinitamente generoso
Parlando del guardaroba di Michael e di tutte le cose che hanno reso così scintillante il suo mondo regale, un sacco di queste cose sono andate perse negli anni, semplicemente perché lui le ha date via a chiunque le chiedesse.
Una volta a New York, ad esempio, ha dato ad Aaron Carter una giacca militare che stava indossando, così. Ma la principesca generosità di Michael toccava il suo massimo nei numerosi e grandi assegni che ha firmato a enti benefici nel corso della sua vita. Alla sua morte, lasciò un terzo della sua fortuna in beneficenza.

Vestiva i suoi figli con stemmi
Nella loro uscita insieme più memorabile Michael venne immortalato insieme ai suoi figli, questi con indosso una sorta di uniforme scolastica con lo stemma MJ ricamato sui cardigan. Quando il suo figlio maggiore era più piccolo, Michael lo vestiva anche come un piccolo principe, con abiti in seta adatti al piccolo reale che era (e che ancora è).

Indossava spesso i guanti
Dimenticate uniformi militari, ordini, e medaglie. Se c'è una cosa che ti rende un reale, è portare i guanti. Beh, così come indossare quelle spesse collant lucide color carne. Ma grazie al cielo Michael aveva i suoi Levi’s 501 neri al loro posto. I guanti, comunque, li padroneggiava come nessun altro. Ha iniziato a indossare un unico guanto con i lustrini per attirare l'attenzione sulla sua mano mentre ballava, e come tanti altri pezzi per le esibizioni divenne il suo marchio di fabbrica.

Aveva un mantello regale
I figli di Michael erano – e sono – parte del suo regno, e per la Festa del Papà commissionarono ai sarti del padre un vero mantello da Re. I sarti obbedirono e presto Michael si avvolse in un mantello di velluto rosso scuro con il collo in falso ermellino, corde e nappe dorate.

Ha regnato con il cuore
Lo scenario regale di Michael – la sua casa, il suo guardaroba, e le sue parate – sono stati solo lo sfondo da favola per la sua missione di vita: rendere il mondo un posto migliore, combattere la fame, l'abuso sui minori, la crudeltà verso gli animali e la distruzione della natura.
La sua 'Heal the World Foundation' era il suo vero regno, e le associazioni benefiche che ha supportato – più di quanto ogni altro artista abbia mai fatto, in effetti – sono una parte tanto grande della sua eredità quanto la sua musica e l'universo che la circonda.



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