mercoledì 17 giugno 2015

L'impareggiabile influenza di Michael Jackson by Hampton Stevens

 Articolo del 24 giugno 2010 
Nessun artista ha avuto un impatto più profondo sul 20°mo secolo del Re del Pop, ne Faulkner, ne Picasso, e nemmeno Elvis Presley.

Michael Jackson è stato l'artista più influente del 20°mo secolo. Questa affermazione potrebbe sembrare scioccante per orecchie sofisticate. Jackson, dopo tutto, era solo una pop star. 
Che dire dei grandi scrittori, come Fitzgerald e Faulkner? Che dire di pittori come Picasso e Dalì, o maestri del cinema da Chaplin a Kubrick? E anche fra i musicisti più noti e influenti, Michael è più importante dei Beatles? Che dire di Louis Armstrong, che ha inventato il jazz, o Frank Sinatra, che ha reinventato[il jazz]per i bianchi? O Elvis Presley, che ha fatto la stessa cosa con il blues e gospel, fondendoli con il rock? Michael Jackson è più grande di Elvis? Quanto mille miglia.

 Per prima cosa, non c'è dubbio che i musicisti del 20°mo secolo abbiano avuto un maggior impatto culturale rispetto a qualsiasi altro artista. Non esiste, ad esempio, alcun pittore del 20°mo secolo più famoso di quanto può essere stato un intrattenitore come Sinatra. Allo stesso modo , non esistono registi o star del cinema, che siano stati più famosi dei Beatles, e così come non esiste alcun scritto del 20°mo secolo che abbia saputo toccare tanti cuori quanti Elvis. 
Tenete presente che migliaia di esseri umani, da Bangkok al Brasile, trascorrono l'intera esistenza fingendo di essere Elvis Presley. Quando è stata l'ultima volta che hai visto una bella immagine di Picasso? Anche Elvis, però, è oscurato dalla carriera di Jackson.

In primo luogo, con la forse sola probabile eccezione di Prince e Sammy Davis Jr., Michael Jackson aveva quale intrattenitore il talento più innato di tutti i suoi coetanei. Ma il Re del Pop regna come artista del secolo, non solo per il suo eccezionale talento, ma perché è stato capace di presentare il suo talento in un modo completamente nuovo. Sia nella forma che nel contenuto, Jackson ha semplicemente fatto quello che nessuno aveva mai fatto prima.

Louis Armstrong, per esempio, ha imparato a fare musica suonando dal vivo e poi ha adattato la sua arte ai dischi e alle radio. Sinatra e Elvis anche, principalmente hanno avuto successo come artisti live, per poi amplificare il proprio personaggio attraverso la forza della popolarità e del carisma personale. I Beatles erano invece un ibrido; dopo essere diventati una grande band resa popolare dalla radio e tv, divennero, costretti dalla loro fama,i primi grandi artisti dello studio del rock.
Jackson, però, era tutta un'altra cosa. Qualcosa di nuovo. Ovviamente ha fatto grande musica, di solito con l'aiuto di Quincy Jones. L'influenza musicale di Jackson sugli artisti contemporanei e dopo lui era del tutto inevitabile, dai suoi più prossimi come Madonna e Bobby Brown, sino a star più recenti come Usher e Justin Timberlake.
Certo, Jackson elettrizzava il pubblico dal vivo. Ma la sua vera tela, però, è sempre stata lo schermo. Soprattutto, è stato il primo grande intrattenitore televisivo. 
Partendo dalla sua infanzia con i Jackson 5, attraversando l'ìncredibile sera al 25°mo anniversario della Motown , fino all'ultimo dei tabloid foraggiati dalla sua storia, Jackson è vissuto e morto per e in TV. E' nato nel 1958, parte della prima generazione di americani che non hanno mai conosciuto un mondo senza TV. E Jackson non solo è cresciuto con la TV. E' cresciuto nella tv. 
La notorietà da bambino, grande benedizione e maledizione della sua vita, gli ha permesso di interiorizzare le convenzioni del mezzo e vedere il suo potenziale in un modo così oltre rispetto a qualunque altro performer suo predecessore.

Il risultato, come è ben visibile nei suoi video come " Thriller "," Billie Jean "e" Beat It ", è stato molto più che grande arte. E' stata una nuova forma d'arte. Jackson ha trasformato le clip promozionali che le case discografiche erano solite fare per promuovere un singolo , in una grande arte, un genere completamente nuovo capace di riunificare ogni forma di spettacolo del 20°mo secolo:ha creato il video musicale. Era cinematografico, ma non era un film. C'erano elementi di performance dal vivo, ma non era come un concerto. Un mix senza soluzione di continuità di canto e danza, e non stantio come uno spettacolo di Broadway, perchè passava per la televisione, ma molto diverso da qualsiasi cosa la gente avesse mai visto su uno schermo.

La convinzione che i video di Jackson passati ripetutamente abbiano reso il successo di MTV cambiando così " l'industria della musica" è solo una mezza verità. E' stato più come se l'industria musicale si fosse espansa nel tentativo di comprendere il talento di Jackson per tornare poi ad essere gretta e ridotta..senza di lui. Dei video non importava a nessuno prima di Michael, e dopo che lui smise di produrre dei grandi lavori sono tornati ad essere insignificanti. Il suo ultimo video di questo genere "Black or White", è stato come una specie di canto del cigno. Guidati dai Nirvana e Pearl Jam, la successiva ondata di pop star odiava girare video, e vedeva nella realizzazione, la messa in onda il canale etc, solo strumenti dell'industria musicale.

L'impatto più grande del video musicale non era sulla musica, ma sul video. Vale a dire, il cinema e la televisione. La generazione cresciuta guardando i video degli anni'80 ha iniziato a fare film e spettacoli televisivi, negli anni '90, utilizzando elementi stilistici tipici di MTV come tagli rapidi di scena,lo stile vérité ,la narrazione non lineare egli imponenti effetti visivi ,trasformandoli in quella che è la nostra tv tradizionale o le più convenzionali pellicole cinematografiche.

Se Jackson fosse stato solo un grande musicista che ha anche inventato il video musicale, forse non sarebbe stato così importante e unico. Madonna, l'unica forse sua degna erede, ha cercato di emulare lo stesso genere di comunicazione visiva dedita allo schermo. Ma il genere di comunicazione visiva di Jackson, però, era molto più potente, liberatorio e planetario. Era più potente di quanto non sia mai stata la capacità di Elvis e Sinatra di comunicare. Quindi, the "Most Influential Artist".( il più grande influente artista)

La musica popolare americana ha sempre cercato di sfidare gli stereotipi e abbattere le barriere. Per tutto il secolo, sia nel jazz, rock o hip-hop, artisti bianchi e neri ,hanno cercato di fondere stili diversi, spesso implicitamente, e spesso in modo esplicito, sostenendo l'uguaglianza razziale. La musica popolare ha anche sempre sfidato i dogmi sessuali. Da Little Richard e Leslie Gore pro femminista , a David Bowie, Madonna e Lady Gaga, la maggior parte degli artisti ha spinto il progresso sociale piegando e infrangendo le regole sociali.

Jackson era chiaramente una figura tragica, e il suo trauma infantile ben documentato non lo ha certo aiutato. Ma il suo errore fatale, e allo stesso tempo la fonte del suo immenso potere, era una visione romantica veramente rivoluzionaria. Perchè non era romantica nello stile di convenevoli di riti societari, mazzi di fiori e cartoline di auguri, ma nella sua forma più antica byroniana ( da Byron of course) di un qualcuno che investe tutta la sua vita per inseguire un ideale creativo a dispetto dell'ordine sociale e perfino delle leggi della natura. L'ideale romantico di Jackson, instillato in lui sin da bambino mentre pendeva dalle labbra del fondatore della Motown, Berry Gordy, era una visione, l'ispirazione ad utilizzare la musica pop per costruire un armonia razziale, sessuale, generazionale e religiosa. Il suo tocco, però, era unico e speciale.

Non solo ha reso l'ethos egualitario quale promozione dell'arte pop, ma ha provato letteralmente a incarnarlo. Quando quella visione è diventata un'ossessione, è diventato qualcosa di infinitamente più ambizioso e infinitamente più oscuro. Jackson ha consapevolmente cercato di trasformarsi in un mix indefinito di fisionomie umane, in una sorta di eterno archetipo in progressione, mescolando il bianco e il nero, maschio e femmina, l'adulto e il bambino. Tuttavia non era un archetipo. Era solo una persona normale, anche se con un talento immenso, e adesso è polvere, non importa quanto bene ha saputo cantare. Decenni a dedicarsi e gettarsi contro questo muro di ispirazione hanno devastato il suo corpo, la sua anima, e alla fine lo hanno distrutto.

Al suo apice creativo, però, quasi sembrava possibile. Michael sembrava potesse essere tutto quello che voleva; Diana Ross un giorno, Peter Pan il giorno dopo. Ogni nota impossibile e mozzafiato, ogni possibile passo di danza e costume sfarzoso all'interno del suo messaggio. Non ci sono più barriere di razza, di sesso, di classe o di età, diceva al suo pubblico. Anche voi, potete essere quello che volete. Siamo limitati solo dalla nostra capacità di sognare. Un performer capace di farvi sentire così, anche solo per un attimo, arriva una volta nella vita. Forse. Se siete fortunati.

Mentre gli anni passano e la storia cancella la memoria, la leggenda di Jackson potrà solo crescere. Un giorno, oltre ad essere il più influente artista del 20°mo secolo, sarà anche il più impersonificato, rispetto a quanto adesso è invece Elvis. Jackson, dopo tutto, è morto solo un anno fa. Elvis nel 1977. Altri due o tre decenni e Michael potrà avere un numero ben maggiore di imitatori da Bangkok al Brasile. Speriamo solo non troppo alla lontana.

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ORIGINAL TEXT: Michael Jackson's Unparalleled Influence by HAMPTON STEVENS

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