sabato 18 luglio 2015

Michael Jackson - Aneddoti: Michael e il gioco

Nel giugno del 1971, i Jackson Five pubblicarono un altro singolo per la Motown, “Maybe Tomorrow” che vendette 830.794 copie, non tante quanto i lavori precedenti, ma sempre un numero rispettabile. Un mese più tardi il gruppo registrò il primo special televisivo, Goin’ Back to Indiana per ABC-TV. (Sarebbe stato trasmesso a settembre). Quell’estate, i Jackson Five si esibirono in 50 spettacoli in tour, la serie più lunga di spettacoli singoli mai fatta dal gruppo. “Avrei voluto che almeno una volta avessimo potuto terminare lo spettacolo invece di dover andare via prima della fine a causa della folla che si precipitava sul palco” si lamentava Michael. “Avevamo un finale veramente buono, ma non abbiamo mai avuto la possibilità di farlo”. 

Nell’agosto di quell’anno al Madison Square Garden, lo show fu interrotto dopo solo due minuti perchè gli spettatori che presero d’assalto il palco. “Per favore tornate ai vostri posti” pregò uno spaventato Michael. Il gruppo fu strappato alla folla e fuggì. Lo spettacolo ricominciò dopo che gli spettatori si furono calmati. Un’ora più tardi, quando il concerto finì, i Jackson corsero alle limousine che li aspettava, senza terminare il numero finale, per potersi allontanare il più velocemente possibile. Il pubblico si infuriò. Non appena i fan si resero conto che il gruppo se ne era andato, occuparono il palco inferociti, superando gli uomini della sicurezza e la polizia ed entrarono nei camerini alla ricerca dei loro idoli.

Questo fu un periodo inebriante per i ragazzi di Gary e non capitarono altre occasioni per essere così vicini ai fan come in quei momenti, né altri momenti altrettanto divertenti.
Isolati dagli estranei dai rappresentanti della Motown e dal padre, non avevano altra compagnia che loro stessi. Per occupare il tempo libero, si divertivano a lanciare palloncini pieni d’acqua dalle finestre degli alberghi, a fare battaglie con i cuscini tra di loro, giocare a Scarabeo, Monopoli e a carte.
Michael ha vividi ricordi di incontri di lotta e guerre a colpi di schiuma da barba con i suoi fratelli mentre erano rinchiusi negli alberghi, “o di gare di corsa nelle hall quando il nostro accompagnatore si addormentava”. 
Michael, che all’epoca aveva dodici anni, era un burlone. Gli piaceva telefonare al servizio in , ordinare pasti super abbondanti, e poi destinarli alle camere di altri ospiti dell’albergo; gli piaceva particolarmente piazzare un secchio pieno d’acqua a trabocchetto sopra la porta della stanza che di solito condivideva con Jermaine, per far inzuppare chiunque entrasse.
Michael amava fare gli scherzi, chiudere i suoi fratelli fuori dalle nostre stanze con solo la biancheria intima addosso, spruzzarli con le pistole ad acqua. Era quasi sempre una sua idea.
Traduzione a cura di LOVE e castello 5067

MICHAEL JACKSON: ANEDDOTI - FATTI DIVERTENTI - CURIOSITÀ

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